Il cimitero monumentale del Verano

il cimitero monumentale del verano

Il cimitero monumentale del Verano è comunemente riconosciuto come uno dei cimiteri più belli d’Italia, spesso considerato un vero e proprio museo a cielo aperto.

È luogo di sepoltura che esiste da almeno venti secoli, come testimonia la presenza di una necropoli romana: le cosiddette catacombe di Santa Ciriaca.

Il nome Verano deriva dal campo della famiglia dei Verani, gens senatoria risalente ai tempi della Repubblica Romana.

Costruito lungo la via consolare Tiburtina, si estende per ben 83 ettari all’interno del quartiere Tiburtino, tra la via e la circonvallazione Tiburtina. Presenta 9 punti di accesso, ma quello principale si trova a Piazzale del Verano, 1.

Proprio qui si trova la parte storia del cimitero monumentale del Verano, ricca di sculture e pitture.

Proseguendo si incontra l’area del Quadriportico, che accoglie sotto il suo colonnato le sepolture più antiche presenti nel cimitero. In fondo si trovano la Cappella di Santa Maria della Misericordia e il Pincetto Vecchio, la famosa terrazza-giardino che sorge sulle mura e che separa il luogo di sepoltura dalla Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura.

Nella zona orientale del Cimitero monumentale del Verano si trova il Sacrario Militare, costruito tra il 1922 e il 1931. Sul versante opposto, invece, ci sono il Tempio Israelitico e il Tempietto Egizio.

La Sala del Tempietto Egizio, dopo la ristrutturazione, è stata destinata alle cerimonie funebri laiche.

il ciMitero monumentale del verano – storia

Il cimitero monumentale del Verano nasce a seguito dell’Editto di Saint Cloud del 1804, che prevedeva lo spostamento dei luoghi di sepoltura all’esterno delle mura cittadine.

La costruzione del complesso inizia nel 1811, con la progettazione del primo nucleo per mano del celebre architetto Giuseppe Valadier. I lavori procedono lentamente nel corso degli anni a causa di alcune battute d’arresto dovute a cambi di normative. Ad esempio, intorno agli anni Venti si riprende l’usanza di seppellire i defunti all’interno delle chiese.

Con l’elezione di Papa Pio IX, la costruzione riprende. A questo punto l’area si presenta come un insieme anonimo di terreni parzialmente recintati. Il pontefice si rivolge al proprio architetto di fiducia, Virginio Vespignani per dare una nuova forma al cimitero.

L’architetto apporta delle modifiche fondamentali: sostituisce l’antica cappella lignea con la chiesa di Santa Maria della Misericordia, edifica il Quadriportico, avvia la sistemazione del Pincetto e della Rupe Caracciolo, e realizza il famoso ingresso monumentale.

Nel corso dell’Ottocento, fino a metà del Novecento vengono edificate nuove aree, come quella israelitica e quella acattolica.

Il 19 luglio 1943 il cimitero monumentale del Verano viene danneggiato pesantemente dal bombardamento che ha colpito il quartiere di San Lorenzo. Con la ristrutturazione del dopoguerra, il luogo assume grossomodo le sembianze che mantiene tutt’oggi.

Il cimitero monumentale del Verano – Tombe famose

Il cimitero monumentale del Verano è il luogo dove riposano molti personaggi famosi.

Goffredo Mameli

monumento funerario a goffredo mameli 2 | Servizi funebri Roma - Logistica Funeraria

All’interno del cimitero è collocato il monumento funerario al celebre patriota italiana.

Il monumento è ubicato sulla sinistra del viale d’ingresso del cimitero, tra i riquadri 1S e 3S.

Giacomo Balla

10 giacomo balla web | Servizi funebri Roma - Logistica Funeraria

Anche il famoso pittore e scultore riposa qui.

Si trova presso Bassopiano Pincetto, riquadro 139, tomba a terra 30.

Rino Gaetano

tomba rino gaetano verano | Servizi funebri Roma - Logistica Funeraria

A circa 750 metri dall’ingresso principale si trova la tomba di Rino Gaetano.

Oltre ai fiori, pensieri e biglietti lasciati dai numerosi fan, si legge l’epitaffio che recita “Ma il cielo è sempre più blu”.

Trilussa

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Al Verano riposa anche Carlo Alberto Salutri, il famoso poeta romanesco conosciuto con lo pseudonimo Trilussa.

Il suo epitaffio recita una poesia molto toccante, un invito a godersi la vita anche nei piccoli momenti:

“C’è un’ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va… Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.”

Vittorio Gassman

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La tomba di Vittorio Gassman, attore e regista che ha fatto la storia del cinema italiano, riporta una scritta alquanto particolare: “Non fu mai impallato!”. Ma cosa vuol dire?

Quest’epitaffio autoironico e umoristico è stato scelto dall’attore stesso, che in un’intervista a Corrado Augias ha affermato: “È un termine tecnico cinematografico: è impallato ciò che si nasconde alla macchina da presa. Io mi sono sempre fatto vedere, mi sono esposto e, a teatro, credo addirittura d’ aver avuto un certo coraggio, che per me, date le premesse, è il massimo”.

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