Come è nato il cimitero

Come è nato il cimitero

Come è nato il cimitero

Tutti si sono chiesti almeno una volta come è nato il cimitero, un luogo importantissimo per la nostra storia e tradizione e allo stesso tempo uno spazio per la commemorazione dei cari.

Il cimitero è il luogo in cui vengono depositate le salme o le ceneri dei defunti a seguito del rito funebre.

Tracce di questi spazi esistono sin dall’antichità. Oggi li conosciamo con i nomi di sepolcri o necropoli. Questa tradizione, anche se in forme e modi diversi è ricorrente nella storia ed ogni civiltà l’ha istituita a modo proprio. Per esempio, le piramidi erano monumenti funerari eretti sulle tombe dei sovrani.

Come è nato il cimitero – le origini

I resti più antichi di quello che oggi chiameremmo cimitero risalgono all’uomo di Neanderthal, quindi stiamo parlando di un periodo compreso tra i 200 000 e i 400 000 anni fa circa. Proprio questo genere di luoghi è oggi noto come necropoli, un termine che viene dal greco antico e che si traduce con “città dei morti”.

Il cimitero moderno, come lo conosciamo noi oggi ha origini ben più recenti.

È stato Napoleone Bonaparte a volere che i luoghi di sepoltura fossero posizionati fuori dai centri abitati e non all’interno delle chiese, o comunque adiacenti ad esse. Il Décret impérial sur les sépultures, noto anche come Editto di Saint Cloud, del 12 giugno 1804, sottoscritto dall’imperatore francese, è stato il primo atto ufficiale ad occuparsi della regolamentazione delle sepolture.

Questo provvedimento stabiliva l’obbligo di costruire i luoghi di sepoltura fuori dalle mura delle città, andando a proibire la pratica comune dei tempi che prevedeva la conservazione delle salme e delle ceneri all’interno delle chiese, che chiaramente si trovavano all’interno dei centri abitati.

Un altro punto previsto dall’Editto voleva anche che tutte le lapidi fossero uguali, per rispettare il principio di uguaglianza, principio fondamentale per la Rivoluzione Francese.

La promulgazione di questo provvedimento rispondeva a due necessità importantissime per il tempo:

  • IGIENICO-SANITARIA: l’accumulo di corpi in luoghi spesso angusti favoriva la proliferazione di virus e malattie e, ovviamente, emanava cattivo odore.
  • IDEOLOGICO-POLITICA: come già detto, l’ideale rivoluzionario dell’uguaglianza era imprescindibile per l’epoca.

Le uniche eccezioni a questo decreto furono concesse alle famiglie di personaggi famosi, per i quali era possibile avere una sepoltura privata. Essi potevano acquistare veri e propri terreni ed erigere statue e monumenti in onore del defunto.

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Come è nato il cimitero – oggi

Napoleone è il punto di partenza per capire come è nato il cimitero di oggi.

Tuttavia, per tutto il corso del XVIIII e XX secolo ogni nazione ha sviluppato le sue peculiarità.

In Italia l’Editto di Saint Cloud entra in vigore nel 1806, due anni dopo la sua firma in Francia. Quindi anche qui diventa obbligatorio creare spazi di sepoltura ad almeno 30 metri di distanza dalle mura cittadine e in aree possibilmente ampie e soleggiate, oltre che al divieto di personalizzare le lapidi.

Con la fine dell’impero napoleonico, l’editto perse di validità e le famiglie più facoltose cominciarono a creare dei monumenti per rendere uniche e riconoscibili le tombe dei propri avi.

In questo momento abbiamo la vera e propria nascita dei cimiteri che arriveranno intatti ai giorni nostri. In questo periodo vengono create delle lapidi, a volte anche per mano di artisti famosi, che popoleranno i più importanti cimiteri nazionali, creando quelli che oggi sono dei veri e propri musei a cielo aperto.

L’Italia è uno dei paesi con il maggior numero di cimiteri monumentali al mondo.

Tra i principali cimiteri monumentali italiani troviamo:

  • Cimitero Monumentale Vantiniano a Brescia
  • Cimitero Staglieno di Genova
  • Cimitero Monumentale di Milano
  • Cimitero del Verano a Roma
  • Cimitero della Certosa di Bologna
  • Cimitero di Venezia – Isola di San Michele

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